[Linux-Biella] educazione post-pc
Alberto Baldan
albertobaldan1 a gmail.com
Gio 8 Mar 2012 09:41:57 CET
Ciao Fede,
sono pienamente d'accordo con te su quasi tutto, l'unico dubbio riguarda il
fatto di limitare l'innovazione in qualche modo, mi spiego: ora c'è il
problema che i tablet non siano ancora pienamente entrati nel mondo
"consumer" e quindi gli sviluppatori non si siano sbattuti ancora più di
tanto. Ora Linux è ancora indubbiamente indietro (la tastiera virtuale è
perfetta da utilizzare?? Esiste un TIP decente?? Esistono i driver
funzionanti di tutti i dispositivi?? Le varie distro hanno delle vere e
proprie funzionalità tablet?? Xournal, ad esempio, è comparabile a OneNote
2010??? ecc...ecc...).
Partendo dal presupposto che non vorrei nemmeno considerare l'idea di un
dual boot o di una virtualizzazione, penso che gli sviluppatori Linux
debbano continuare a migliorare il software per renderlo utilizzabile anche
sui tablet. Il mercato, infatti, "sforna" sempre nuove diavolerie e una
legge del mercato dice "o stai al passo o verrai, prima o poi estromesso
dal mercato!".
La forza di Linux è sicuramente quella di essere estremamente flessibile e
penso che basti una minima diffusione dei Tablet Pc tra gli utenti consumer
per far si che si diffondano applicazioni per il pinguino create ad hoc per
l'uso del sistema con le dita e con la penna.
Secondo me la presenza limitata di applicazioni di questo tipo non dipende
dal tipo di sistema (Linux, a parer mio, su un Tablet Pc anche Slate e con
Atom sarebbe un fulmine), ma semplicemente dal fatto che gli sviluppatori
ancora non ci si son messi su seriamente, a causa della mancata diffusione
di questi dispositivi nel mercato consumer.
Già mi immagino un tablet economico per gli studenti, eccone un esempio:
http://www.drontech.it/2011/il-tablet-low-cost-a-soli-35-made-in-india/
Con il OS Linux (e qui gli sviluppatori dovrebbero mettere le mani su una
distro per tablet ben funzionante, correggendo e migliorando le verie
problematiche che possono ancora esserci) moltissimi ragazzi eviterebbero
di spaccarsi la schiena e far spendere alle famiglie centinaia di euro per
libri, dispense, ecc.).
Questa è semplicemente la mia idea, voi che ne pensate?
Alberto
Il giorno 08 marzo 2012 03:51, Federico "Darkmagister" Pietta <
f.pietta a gmail.com> ha scritto:
> volevo fare una semplice considerazione visto ciò che sta succedendo nel
> mondo, e visto che bene o male con il progetto pcclami ne facciamo parte
> anche noi.
> ricordo ancora i vecchi tempi dove in tutte le scuole c'era il monopolio
> Microsoft con Windows e solo programmi MS (Office, Visual Basic, ...)
> questo tempo non è finito, ma si è aperto uno spiraglio da qualche anno,
> grazie a GNU/Linux, esiste una alternativa libera, ed anche economica,
> però purtroppo la diffusione è ancora troppo bassa, e il futuro potrebbe
> riservare ancora brutte sorprese, ormai Apple si sta lanciando nel mondo
> education più che mai, anche grazie al suo device "post-pc", l'ipad, che
> sta cercando di irrompere in questo mercato, come sostituto dei libri,
> il problema di questa, come viene definita, "Rivoluzione" è che si
> rischia di finire in mani ancora peggiori che non quelle di MS, questo
> perchè, nei pc almeno potevi installarci il software che volevi, potevi
> cambiarlo se volevi; mentre con questo device si hanno gli stessi rischi
> e in più si rischia di avere un solo distributore per tutti i contenuti,
> che approva ciò che vuole (quindi puoi solo usare software che lui non
> ha approvato) non si ha una vera scelta libera, ma solo una semi scelta
> veicolata;
>
> per non parlare dei costi, ok che potrebbero fare offerte per l'acquisto
> in massa per le scuole (grosso rischio), ma per i libri? ok possono
> avere un terzo del prezzo di un libro cartaceo, ma finito l'anno quel
> libro lo cancelli e nessuno lo riusa, non puoi passarlo al resto della
> famiglia in caso di bisogno, non puoi prestarlo all'amico, insomma un
> sacco di problemi, bisogna ammettere ovviamente che ha anche qualche
> pregio non avere 5 libri pesanti nella cartella, ma questa non è la via
> giusta.
>
> secondo me bisogna stare molto attenti a tutto ciò, come al solito fino
> a quando questo sarà sufficientemente costoso sarà abbastanza limitato,
> ma in caso di calo di prezzo ci sarà un grosso pericolo per la nostra
> libertà; immaginate un mondo dove una azienda decide cosa insegnare ai
> ragazzi ... (è un po estrema ma la direzione è quella...)
>
> è molto importante per noi puntare su una istruzione libera e fare in
> modo che la gente non ceda a dei compromessi, (rischiosi e allettanti
> come, cedo i miei dati a una azienda per poter allevare degli animali
> immaginari) ma lottare e insegnare alle persone quali sono i rischi e
> cosa c'è in ballo.
>
> voi cosa ne pensate ?
>
> ps. la scrivo in lista pubblica anche se non parla molto di linux ma più
> di libertà, ma molto vicina al bilug a mio avviso. (da dopo la riunione
> soci, spero di non dover più fare un ps per ogni email un po al limite
> che scrivo ;) )
>
> --
> Federico Pietta "Darkmagister"
> http://www.darkmagister.org
> http://www.webosphone.it
> Linux Registered User: #425709
>
> public gpg key: gpg --keyserver pgp.mit.edu --recv-key 65E45DEF
>
> _______________________________________________
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> http://ml.bilug.linux.it/mailman/listinfo/linux
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