[Linux-Biella] Why linux sucks
ledi salillari
ledi.salillari a gmail.com
Mer 11 Maggio 2011 03:09:13 CEST
Il giorno 10 maggio 2011 22:33, Daniele Segato <daniele.bilug a gmail.com> ha
scritto:
> Il 07/05/2011 20:52, Octavian Corlade ha scritto:
> > Non ho avuto il tempo di guardarlo tutto, ed è in inglese, ma mi
> > sembra una buona panoramica del mondo GNU/Linux visto in modo critico
> >
> > http://www.youtube.com/watch?v=Ukd-Am2bbDo
>
> mi sono finalmente ritagliano un ora per guardarlo
>
> nessun altro lo ha fatto?
>
> è un talk ben fatto che dice cose che sappiamo tutti ma nessuno ammette
> mai.
>
>
> riassumo i punti fondamentali per i pigri:
>
> 1. Gnome 3, Unity, KDE 4... cambi totali di interfaccia che spiazzano
> gli utenti, Ubuntu è passato a Unity senza lasciar scegliere all'utente
> durante l'aggiornamento!!
>
> 2. Xorg.conf è vecchio e ad ogni aggiornamento si spaccano i driver
> video... ma perché aggiornarlo così spesso nelle distro come Ubuntu e
> Fedora dedicate ad utenti non tecnici / che non vogliono sbattimenti?
>
> 3. I software in linux fanno schifo: audio editing, image editing, video
> editing, cad; semplicemente non sono paragonabili ai corrispettivi
> commerciali per Windows / Mac
>
> 4. .deb, .rpm, tar.gz: ci sono troppi pacchetti e alcuni non sono
> compatibili tra diverse distribuzioni... serve standardizzare
>
> 5. punto positivo: Linux ha dimostrato che si possono fare soldi
> vendendo GIOCHI per Linux (Doom 3, WOW, ....) e in alcuni casi le
> compagnie hanno anche rilasciato il sorgente perché gli conveniva!
>
> 6. punto fondamentale di tutto il talk per cui aprirò un thread a se a
> breve: il software costa, e gli utenti windows non pagano.. ecco perché
> i software fanno cagare.
>
> 7. il modello di Stallman fallisce a portare i soldi agli sviluppatori e
> di conseguenza a supportare i progetti, funziona solo quando c'è una
> compagnia commerciale dietro che finanzia.
>
> 8. se uno sviluppatore fa un software non sa come pubblicizzarlo, non ne
> ha i mezzi... solo ubuntu mette a disposizione uno store, perché solo
> ubuntu?
>
> 9. Linux non è riuscito ad approdare al mobile, Android è un framework
> java, per caso gira su Linux, ma può essere fatto funzionare su free BSD
> allo stesso modo.
>
>
> nel talk vengono tirati fuori dei numeri e portati esempi reali di
> software, quanto arriva dalle donazioni, quanto quella cifra non dia da
> vivere ad uno sviluppatore.
>
>
> si può sincare un pochino qua e là... ma Bryan Lunduke (se è il suo
> nome) ha sostanzialmente ragione.
se posso dire la mia, ha ragione solamente in parte. sono riuscito pure io a
guardare tutto il video.
prima di tutto le distro destinate ad un pubblico impediota e/o non
interessato minimamente al sistema ma solamente a quello che ci si può fare,
non dovrebbero nemmeno essere prese in considerazione.
parlo di ubuntu, fedora ecc. se uno li mette è perchè non ha voglia di
sbattersi a installare tutto. se gli fa schifo com'è gestito il sistema, o
si mette uno serio oppure ci smanetta un po'. se non entra in queste
categorie, imho dovrebbe usare windows.
2. le interfacce grafiche dipendono molto dai gusti di ognuno di noi.
personalmente trovo unity una cosa terribile e kde mi sembra carino
(esteticamente parlando, non aggreditemi subito pls :D). non lo uso perchè
il mio netbook avrebbe delle crisi di esistenza.
comunque il concetto base è che se un'interfaccia grafica ti piace e il tuo
pc permette di usarla, puoi usarla. se no ci sono interfacce come e17 (molto
carina), fluxbox, xfce, lxde ecc ecc.. studiate per chi ha esigenze
particolari o vuole fare il nerd :P. quindi il fatto di criticare "linux"
perchè canonical ha deciso di usare unity sinceramente non lo approvo.
3. purtroppo lo stesso discorso vale per i driver. non dipende da linux ma
dalle aziende caccose che fanno i driver. non mi dilungo ulteriormente.
4. sulla questione che 5 programmatori ben pagati siano molto meglio di 50
occasionali avrei qualcosina da ridire. parto col dire che come affermazione
la trovo corretta.
quello che manca ai 50 programmatori occasionali è un gruppo di persone che
organizzi il lavoro. esempio stupido. se qualcuno fa uno schema a 50 blocchi
e i 50 programmatori occasionali ne implementano uno a testa, il tutto si
svolge egregiamente senza la necessità di dover pagare 5 persone. al massimo
una. come in qualsiasi impresa o azienda, servono delle guide, delle persone
che diano istruzioni su quello che bisogna fare. queste sarebbero le persone
da pagare. poi il lavoro sporco, ovvero il codice verrebbe fatto con molta
facilità dalla miriade di programmatori fancazzisti e annoiati di fronte a
una scrivania che non centra nulla con la loro passione.
è comunque una teoria e non so quanto sia applicabile. imho trovo molto più
redditizio/economico un lavoro simile che dover pagare delle persone per
farlo quando c'è un sacco di gente pronta ad aiutare.
secondo esempio stupido: se ci fosse qualche pezzo di codice relativamente
lungo ma semplice da fare, avendo le istruzioni su cosa deve entrare in
ingresso e cosa in uscita, qualsiasi persona con qualche base di
programmazione sarebbe in grado di farlo. se invece il problema è: fai un
sistema di videoconferenza per pidgin... senza riferimenti, guide,
indicazioni la faccenda diventa complicata e ognuno fa 1 po' come cazzo ha
voglia. senza ovviamente arrivare a nulla di concreto.
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