[Linux-Biella] [OT] Quark speciale: come funziona la rete SMS
Paolo Ciarrocchi
paolo.ciarrocchi a gmail.com
Ven 1 Dic 2006 17:07:59 CET
On 12/1/06, Emanuele Aina <faina.mail a tiscali.it> wrote:
> Paolo Ciarrocchi architettò:
>
> >>>Il numero ci centri servizi sta dimuendo, credo che ora siano tutti
> >>>fisicamente in una sola zona. Ma e' una questione di amministrazione
> >>>non di "architettura". Fino ad un po' di tempo fa era divisi in 4
> >>>differenti zone geografiche in Italia.
> >>
> >>Ah. Non tende a intasare la rete e a sovraccaricare tali nodi? È come se
> >>esistessero solo 4 SMTP in Italia, giusto?
> >
> > Come se esistessero 4 cluster.
>
> Non ho ben chiaro quale sia la differenza...
>
> Ovvero: dal punto di vista della rete si tratta di un singolo
> computerone, così come dal punto di vista geografico. O ho capito male?
Corretto.
> Il fatto che sia un cluster è un dettaglio di implementazione interna
> del serverone. Potrebbe anche essere un singolo supercomputer o un
> computer quantico e non cambierebbe nulla, no?
Corretto
> Ciò che trovo più importante: se al giorno ci sono 100Gb di traffico, la
> rete deve portare 100Gb a dove è situato il cluster, che è il collo di
> bottiglia essendo il centro di una stella.
>
> Se ce ne fossero di più sparpagliati il traffico si muoverebbe più lungo
> la periferia, senza intasare il centro.
A quale prezzo pero?
Nell'avere piu' dislocazioni geografiche, piu' problemi nella manutenzione.
Ma il ragionamente fila.
> Il costo di amministrazione della seconda configurazione è così alto
> rispetto a dover sovradimensionare clusterone e rete per far funzionare
> la prima tipologia?
Bah, guarda che non circolano poi cosi tanto da dover comprare HW
particolare o connettivita' particolare. La banda non e' un problema
:)
> >>Non capisco come decidere se mettere tanti nodini o pochi nodoni sia uan
> >>decisione solo amministrativa e non architetturale.
> >
> > Dipende da tanti fattori, soldi, performance, ridondanza etc etc.
> > Comuqnue mi ero espresso male, doveve dire 4 cluster non 4 nodi.
>
> Che architetturalmente, dal punto di vista della rete, è la stessa cosa.
> In che senso sono due cose diverse, se non per l'implementazione interna
> del nodo?
>
> >>Unico cluster logico == unico sito con computerone grosso grosso grosso?
> >
> > Si, piu' nodi fisici ma visti come un computerone ;)
>
> Però localizzati nello stesso punto (sia geograficamente che dal punto
> di vista della rete), giusto?
Corretto.
> >>Sarà più semplice da amministrare, ma non tende a congestionare la rete
> >>più di una serie di centri sparpagliati? Non è diviene anche un problema
> >>di affidabilità? Ad esempio, interruzione corrente nel sito => tutta la
> >>rete ferma?
> >
> > Beh, tutti i siti hanno fornitura di correnete ridondata e fornita da
> > fornitori differenti.
> > In piu', quasi tutti i nodi hanno una ridondanza geografica.
>
> Cioè uno a Torino e uno a Catania con il secondo spento finché il primo
> funziona, o tutti e due che girano a metà carico?
Tipicamente esiste un unico sito di disaster recovery, pronto per
essere accesso e configurato in base alle esigenze.
> >>Come a dire che, avendo un solo serverone SMTP, si bloccherebbe tutta la
> >>posta italiana...
> >
> > Naaaa, parliamo di cluster, di siti dedicati con forniture di energia,
> > connettivita' ridondate.
>
> Posso farlo anche con SMTP, no?
> Ovvero, anche se l'indirizzo del server SMTP di GMail è uno solo, non
> credo ci sia una sola macchina con un cavo di alimentazione e un cavo
> ethernet... ;)
Corretto ;)
> > Se il sito fosse giu' allora vorrebbe dire che e' successo qualcosa di
> > estremanete grave. A quel punto MMS fermi sarebbero il problema minore
> > ;)
>
> Legge di Murphy...
:)
> > Esistono comunque dei siti di disaster recevory, ridondanza geografica
> > con macchine spente pronte per essere usate in caso di "disastri".
>
> Ah. Non è un collo di bottiglia accentrare così il traffico?
Secondo me no.
--
Paolo
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