[Linux-Biella] [OT] lavoro
Paolo Ciarrocchi
linux@ml.bilug.linux.it
Tue, 20 Jul 2004 16:53:31 +0200
On Tue, 20 Jul 2004 14:55:38 +0200 (CEST), Marco Ermini
<markoer@markoer.org> wrote:
> <quota chi="Andrea Ferraris">
> [...]
> > Per essere possibile e` certamente possibile, basterebbe che detto
> > operatore possieda un'Organizzazione e della Documentazione (le
> > maiuscole non sono casuali), dato che i mezzi per svolgere il lavoro
> > prevalentemente a distanza certo non mancano: PC, modem, VPN, e-mail,
> > telefono, etc, etc ...
> > Secondo me se non lo fanno e` perche' sono sostanzialmente
> > disorganizzati e hanno procedure e sistemi fondamentalmente poco e male
> > documentati.
> </quota>
>
> Oppure esistono un mezzo centinaio di altri parametri che non stai
> prendendo in considerazione e che lo impediscono, tra cui ricordiamo:
> lavoro di gruppo, necessità di fare riunioni, necessità per il datore di
> lavoro/cliente di controllare il lavoro svolto, necessità di avere una
> copresenza con altre persone/gruppi, verificare che il lavoro non venga
> "subappaltato" a terzi - oltre che una pletora di questioni sindacali,
> legali, contrattuali... eccetera eccetera.
Vero ma Andrea non voleva un telelavoro al 100%.
Io _vorrei_ un telelavoro al 20/30 %, uno/due/tre giorni la settimana
di lavoro da
casa migliorerebbero di molto la qualita' della vita del dipendente e
la qualita' del lavoro stesso.
Tu che siedi a tre/quattro uffici dal mio probabilmente hai notato
quanto si lavori con le persone di Milano o delle zone.
E lo fai via mail/telefono/messenger.
> Ah dimenticavo che c'è una cosa che si chiama "contatto umano" che a volte
> chi lavora con internet dimentica ;-) e che è molto meno secondario di
> quello che sembra, sul lavoro. Se poi fai parte di un gruppo di lavoro e
> sei l'unico pirla che lavora da remoto, nel momento in cui vogliono farti
> mobbing sei un bersaglio facilissimo: basta staccare il cavo e sei escluso
> :-)
Again,
un po' di telelavoro farebbe bene.
> Per esperienza la stragrande maggioranza dei lavori IT è, nella realtà dei
> fatti, infattibile da remoto, soprattutto se esiste un gruppo di lavoro
> che sta sviluppando un progetto. Il lavoro specificamente tecnico è solo
> una parte: tra documentazione, riunioni, corsi, discussioni di corridoio
> (dove spesso, purtroppo, si prendono decisioni importantissime...), alla
> fine il telelavoro è, purtroppo, giusto possibile per questioni spot, come
> interventi di natura tecnica molto circostanziati. Non mi meraviglia che
> una grande azienda non lo consenta se non in circostanze particolari.
Io faccio parte di un gruppo di lavoro Global e lavoro con loro dal mio ufficio,
ci si vede (ahime') circa uno/due giorni al mese. (ho gia' la valigia pronta...)
> Un'altra questione è la copresenza di strutture di terziario di vario
> tipo, ed è la ragione fondamentale per cui tutto viene lentamente ma
> inesorabilmente accentrato a Milano. Se stanno smantellando persino l'IT
> di Telecom Italia per trasferirlo da Roma a Milano (così si vocifera da
> tempo), figuriamoci chi mai investirà per creare una struttura a Biella...
Vero,
ma proprio noi (Vodafone) che offriamo gli strumenti per lavorare in
mobilita' ai nostri clienti probabilmente potremmo usarli per
migliorare il nostro lavoro.
--
Paolo