[Linux-Biella] Domanda per i talebani dell'OpenSource
Luca Gentile
esalazionehg a email.it
Mer 28 Lug 2010 21:19:57 CEST
Il giorno Wed, 28 Jul 2010 19:11:55 +0200
PaulTT <paultt a bilug.linux.it> ha scritto:
> On 25/07/2010 19:51, Daniele Segato 說:
> > Il giorno ven, 23/07/2010 alle 10.33 +0200, Cristiano Deana ha
> > scritto:
[...]
> > Ha poco senso in questo caso un hardware libero, ha più senso un
> > brevetto che per lo meno garantisce (o dovrebbe garantire) che la
> > conoscenza non venga persa.
> >
> si', ma ha poco senso invece che la parte che interagisce col mondo
> di quell'affare sia cmq chiusa (non e' il caso di intel si intende eh)
> il brevetto puo' coprirmi il circuito fatto a chiocciola, ma non deve
> coprire il procedimento che il circuito usa per leggere A e sparar
> fuori B.
in alcuni casi, e non poco frequenti, ad esser stati messi sotto
copyright, brevetto ecc sono stati veri e propri algoritmi
matematici...e da matematico (sic) questo lo trovo quantomeno schifoso.
[...]
> > Il mio punto di vista è che la tecnologia va valutata a prescindere
> > dalla sua licenza e solo dopo si deve valutare l'etica che ci sta
> > dietro.
> >
> eh circa. imho una cosa puo' esser strafiga, ma se poi mi costa
> XXXXX^n, posso farci solo quello che mi costringono a farci, e non
> posso manco aprire il dispositivo (o jailbrekkarlo, per essere
> attuali) senza perderne la garanzia, ecco, allora l'etica non c'entra
> piu'. e posso pure andare in giro a dire 'che figata', ma intanto ho
> un mattone piantato nel didietro ;P
infatti quando si vuole dare un connotato più ideologico (o politico,
nel senso vero e nobile del termine) si può distinguere tra SL gratis e
non. Stallman è americano, la cultura americana mainstream non passa
nemmeno per conoscenza teorie come quelle nate in europa nell'800 o
teorie filo-socialiste [o filo-comuniste] in cui si collega il
concetto di libertà a quello di possibilità. in europa è invece
possibile una discussione su questo tema. alcuni ritengono che un cosa
si può definire veramente libera solo se il suo accesso è alla portata
di tutti [p.e. discorso sull'università, diritto di studio, stato
sociale, stato assistenzialista, ecc]
[...]
> > Ci sono software open source o liberi che fanno davvero pena: non
> > funzionano bene, non hanno documentazione, sono scritti col culo.
> >
> e lo stesso vale per software proprietari.
> e qui casca l'asino: quello libero puoi prenderlo e -siori e siore!-
> aggiustarlo!
ed è probabile che ci sia una comunità pronta a supportarti e/o
ascoltarti [gratis], quando non sono gli stessi sviluppatori.
> e la differenza e' tra la vita e la morte (metaforicamente eh).
> > L'etichetta "open source / free software" non fa automaticamente di
> > un prodotto qualcosa di ben fatto...
> >
> open source sicuramente no. software libero, invece, cmq sia fatto,
> ti da delle liberta' vere. per cui tra un sw strafigo e chiuso e uno
> quasi figo, ma aperto, forse conviene quello aperto. chiedilo a chi
> estrae petrolio in sudamerica ;P
[...]
> > D'altra parte Google fin ora si è sempre comportato bene, io
> > conosco il rischio associato al fatto che tutti i miei dati siano
> > in suo possesso, so che il suo software non è, in genere, open
> > source; ma so anche che è di qualità e che mi da dei servizi
> > davvero utili di cui faticherei a fare a meno! Finché è questa la
> > situazione io non mi sento di boicottarla ed evitarla, è una scelta
> > consapevole.
> boicottarla no. pero' ad esempio io informazioni 'sensibili' tendo a
> non farle passare da google.
sul "comportato bene" ci sarebbe da discutere, ma non ora :P
notizia di oggi l'accordo tra google/yputube e la siae..
se avessi trovato un motore di ricerca abbastanza buono che non usa
google o bing come motore avrei già smesso di usare google.
[ne conoscete?]
>
> cmq non hai risposto alla domanda fondamentale (e non vale rispondere
> 42): con l'hw come ti comporti?
> con i cuochi come ti comporti?
> ;P
>
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