[Linux-Biella] Domanda per i talebani dell'OpenSource
Daniele Segato
daniele.bilug a gmail.com
Dom 25 Lug 2010 19:51:53 CEST
Il giorno ven, 23/07/2010 alle 10.33 +0200, Cristiano Deana ha scritto:
> Vedo spesso qui dentro persone che dicono "se non è opensource" non lo
> uso. Ed è un eufemismo, di solito sono invece insulti (più o meno
> scherzosi) per chi usa prodotti non open, oppure merda per i prodotti
> stessi.
> Allora mi chiedevo... ma questa cosa la fate solo per il software?
> Oppure la fate anche con l'hardware dove sapete che ci sono produttori
> che rilasciano specifiche ed altri no, ecc. ecc.
>
> Intendo dire... siete amanti dell'opensource a tuttotondo o solo dei
> talebani quando fa comodo?
Credo che il software e l'hardware siano cose assai diverse.
La differenza si sta assottigliando, ma il software è quasi
completamente assimilabile all'arte (paragonabile alla musica),
l'hardware in genere no o non totalmente (fanno eccezione i circuiti
integrati per esempio).
La differenza?
Non basta avere il "sorgente" (spartito con la musica, schemi e
procedure con l'hardware) per riprodurre senza costi il prodotto.
Non è per nulla facile trovare hardware libero! Ma anche lo fosse la
produzione, o ri-produzione dell'hardware NON È a costo zero mentre il
software si.
Alcune tecnologie poi semplicemente non sono riproducibili.
Se per esempio l'intero procedimento e disegno di un processore Intel
fosse libero (quasi) nessun privato avrebbe i mezzi per ri-produrlo o
modificarlo.
Ha poco senso in questo caso un hardware libero, ha più senso un
brevetto che per lo meno garantisce (o dovrebbe garantire) che la
conoscenza non venga persa.
Lo stesso discorso si può applicare a qualunque cosa.
La "ricetta" di cucina open source o libera :) i "segreti" dei cuochi
professionisti sono paragonabili ai "segreti" del software chiuso, non
per questo non vado al ristorante se si mangia bene... :P
Il mio punto di vista è che la tecnologia va valutata a prescindere
dalla sua licenza e solo dopo si deve valutare l'etica che ci sta
dietro.
Dot Net di Microsoft per esempio, ne ho sentito ben parlare da
moltissime persone e non dubito che sia un'ottima tecnologia... ciò che
non mi piace è l'atteggiamento del produttore che la rende legata ad una
piattaforma: a mio parere questo solo fatto è limitante per la
tecnologia stessa e me ne farà preferire un'altra.
Ci sono software open source o liberi che fanno davvero pena: non
funzionano bene, non hanno documentazione, sono scritti col culo.
L'etichetta "open source / free software" non fa automaticamente di un
prodotto qualcosa di ben fatto...
Se però confronto due software equalmente "merdosi" è preferibile quello
open source / free perché posso per lo meno studiarlo per capire cosa
non va o come va usato o, nel secondo caso, posso sistemarlo se ne sono
in grado.
Quindi: libero è meglio, open source è ok, altro lo evito (per i
software) a meno che non sia ben fatto e non mi limiti in ciò che mi
serve.
In un mondo ideale tutto dovrebbe essere libero, Stallman ha ragione ma
il suo ragionamento è utopico, ciò nonostante persone come lui hanno
fatto in modo che oggi si possa avere la scelta e ci sia così tanto
software libero in circolazione.
Stallman sarà un esaltato ma senza di lui forse oggi Linux non ci
sarebbe.
Io tendo a penalizzare, nei produttori, gli atteggiamenti più che la
licenza... Microsoft si è storicamente dimostrata irrispettosa degli
utenti e quindi non mi fido e cerco di starne alla larga / boicottarla!
Perché credo che senza Microsoft oggi sarebbe più facile per gli
standard, gli sviluppatori, i sistemisti.
D'altra parte Google fin ora si è sempre comportato bene, io conosco il
rischio associato al fatto che tutti i miei dati siano in suo possesso,
so che il suo software non è, in genere, open source; ma so anche che è
di qualità e che mi da dei servizi davvero utili di cui faticherei a
fare a meno! Finché è questa la situazione io non mi sento di
boicottarla ed evitarla, è una scelta consapevole.
Concludendo: il problema dei talebani, secondo me, non è tanto che
appoggiano esclusivamente una campana ma che non vogliono neppure star a
sentire le altre e quindi provocano l'effetto opposto di quello che
vogliono verso l'ascoltatore esterno.
Buona Domenica sera a tutti,
Daniele
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