[Linux-Biella] Questione di licenze

Daniele Segato daniele.bilug a gmail.com
Gio 1 Lug 2010 10:34:02 CEST


Rispondo qui perché mi sermbra la discussione che ha fatto partire il tutto..

e premetto che mi sono fermato a leggere ben prima della fine..


Sinceramente non capisco perché ci si scanni tanto.


Io scrivo un software? Io scelgo la licenza che _A_ME_ va a genio
A te non piace la mia licenza? non usarla.

fine :)


detto ciò...

una licenza è appunto il modo "legale" di far si che il nostro
software sia usato come vogliamo
ogni licenza ha uno o più obiettivi.


la GPL ha come obiettivo quello di far si che il software scritto non
potrà mai essere chiuso ma resterà sempre libero in ogni sua modifica.
Nel far questo fa perdere all'autore originale ogni controllo su di
esso, può prendere qualunque direzione che lui lo voglia o meno a
patto di non chiudersi mai.

GPLv1, v2, v3, sono semplicemente riscritture dello stesso concetto
per chiudere scappatoie all'obiettivo originale.

Se tu, sviluppatore, abbracci gli obiettivi e ideali della GPL
completamente adotterai subito la v3 perché rispetta tali ideali al
massimo.
Se la tua idea si discosta sei libero di scegliere la v2 o altra licenza.

BSD ha un obiettivo totalmente diverso: io scrivo il software, tu puoi
prenderlo e farci quel che ti pare (non mi interessa più nulla).

Il software proprietario in genere invece dice qualcosa del tipo: "il
codice che scrivo non è mio e io non potrò usarlo al di fuori di ciò
che mi permette il proprietario", esempio: azienda Microsoft, lo
sviluppatore microsoft scrive una libreria software, quel codice è di
proprietà di microsoft e quello sviluppatore, anche se cambia azienda
o si mette in proprio, non potrà disporre del suo stesso codice perché
la proprietà è appunto di microsoft.



ogni licenza ha vantaggi e svantaggi, anche quelle proprietarie.
La GPLv3 è "virale" perché dice, tra le altre cose, che se utilizzi un
software GPLv3 tutti i brevetti software utilizzati nelle
modifiche/customizzazioni sono automaticamente disponibili a tutti
quelli che fanno software libero...
Per uno sviluppatore è fantastico, so che potrò prendere quel codice e
usarlo senza preoccuparmi che sia o meno protetto da brevetti.
Per un'azienda un po' meno visto che ha speso per i brevetti software
(anche se io non li condivido affatto).

La GPL in generale per un'azienda può non essere il massimo perché una
volta venduto il sorgente chiunque può metterlo su web e distribuirlo
gratuitamente o farne un branch e rubarle il mercato rendendolo
migliore (entrambe operazioni invece molto gradevoli per gli utenti
finali).

BSD colma questo problema perché posso prendere la il codice e usarlo
senza farmi nessun tipo di problema (salvo violare brevetti software).


GPL può comunque essere buona per un'azienda ma deve modificare il
modo di fare software. In genere un progetto GPL è portato avanti in
modo aperto da un'associazione o una società e altre società vi
contribuiscono in parte per "spingerlo nella direzione che vogliono".
In questo caso il software GPL serve ad abbattere i costi di "go live"
più che a vendere un prodotto in se.

BSD è usata in modo simile, collaboro in comunità per "farmi aiutare
dagli altri e quindi spendere meno" e poi prendo e utilizzo a mio
piacimento ciò che mi serve senza render conto a nessuno e senza dover
dare le mie modifiche ad altri che possono rubarmi il mercato.



Sono punti di vista diversi.
Ognuno è libero di scegliere la licenza che preferisce o rifiutare un
software con una licenza che non piace.

Alla fin fine l'obiettivo è uno solo: migliorare la qualità di vita -
e ognuno ha il suo personale concetto di qualità della vita.


Ciao,
Daniele


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