[Linux-Biella] Aggiornato a Ubuntu 9.04 , non funziona più internet UMTS

Daniele Segato daniele.bilug a gmail.com
Gio 7 Maggio 2009 16:28:21 CEST


2009/5/7 Del Vecchio Lorenzo <l.delvecchio a bilug.linux.it>:
> Fino a qui condivido appieno ed aggiungerei che non e' ingiusto pagare un
> cd ma e' ingiusto che si paghi 20 euro qualcosa che viene prodotto in
> chissa' quante copie/minuto su supporti non costosi e il cui prezzo di
> costo in fase produttiva e' sicuramente di molto inferiore.

non è tanto questione di prezzo (anche se 20 euro è assurdo, ed è
comunque uno dei prezzi più bassi a cui si trovani i cd)
di solito la qualità dei cd e della registrazione è pessima
e dei 20 euro (ipotizzati) del cd arrivano si e no 1-2 euro al gruppo
che ha scritto e suonato le canzoni
il resto, tolto qualcosa per il distributore (chi ti vende il cd), e
un 20% di tasse va alle case discografiche.

cosa che a me non sta bene: perché la casa discografica non fa nulla
per meritarseli
per meritarseli dovrebbe:
1) fornire sale di registrazione di alta qualità e quindi CD di alta qualità
2) continua ricerca di nuovi artisti e promozione dei più meritevoli
invece che investire sui soliti noti con gran campagne pubblicitarie e
classifiche truccate.
3) evitare di buttar via soldi per DRM e cause a chi scarica la musica

per questo dico che gli artisti guadagnano la maggior parte dei soldi
in altro modo

>> i film incassano al cinema e distribuendoli sulle emittenti televisive
>
> Credo ti riferisca a paytv vero? Comunque blokbuster e simili pagheranno
> grosse somme per noleggiare in tutto il mondo o no?

non solo...
qualunque TV acquista i diritti di trasmissione di un film o telefilm che sia.
poi c'è tutta l'economia di contorno (per alcuni film): gadget,
pupazzetti, magliette, giochi ecc...

> Non e' vero. Guide e materiale didattico di altro tipo sarebbe ben accetto
> e venedere milioni di libri non frutta proprio poco...

stiamo parlando di due tipi di supporti diversi.

il mio era un discorso semplificativo: ovvio che ci sono anche i
libri... ma non sempre i libri li scrivono gli stessi che hanno
scritto il software!

> Ed il software distribuito a prezzi consoni associato alle vendite dei
> libri o di ogni altro materiale non sarebbe poi cosi' eticamente scorretto
> (IMHO) come invece lo sono determinate realta' attuali...

non capisco cosa vuoi dire...
il "prezzo consono" lo decide il consumatore comprando o non comprando
il software.
se nessuno compra il prezzo non è consono, se comprano vuol dire che,
evidentemente, è un prezzo consono per quelli che lo acquistano!

Se PER TE non è un prezzo consono allora quel prodotto non è adatto a
te, cerca altro.

Se l'azienda ha scelto un prezzo troppo alto saranno affaracci suoi..
vorrà dire che ci perde soldi che potrebbe guadagnare abbassandolo.

> Si ma quanto??

vedi sopra...

> Anche un libro e' frutto di ingegno e molti tra i piu' famosi scrittori
> attuali hanno fatto un sacco di soldi col loro lavoro, perche' devo pagare
> cosi' tanto quindi per un lavoro che una volta svolto viene riprodotto
> all'infinito e a prezzi di costo cosi' ridicoli??

sul "ridicolo" vedi sopra.
se è ridicolo il prezzo non lo compri e non lo usi, cerchi alternative...

i libri sono un altro discorso... ed è tutto un altro contesto.

Il costo di produzione di 1 libro è immensamente inferiore al costo di
produzione di un software ed in genere su quest'ultimo c'è molta più
gente a cui si deve dar da mangiare.
Il libro, salvo casi particolari, lo scrive una sola persona: poi c'è
il suo manager e un altro po di persone..
un software lo scrive un team di sviluppo.. più è grande e complesso e
più c'è investimento.

ovvio che produrre N copie di un software costa meno produrre N copie
di un libro. è tutto il resto che non è paragonabile.


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