[Linux-Biella] mi servono statistiche
Manfredo Enrico
manfredo a gabubbi.it
Mar 10 Feb 2009 15:22:30 CET
alberto caresana ha scritto:
>
> o che fa le stesse cose del vecchio consumando 1/10
> della corrente ....
>
>
> --
> ---MR.-
>
> fine (intendo,all'inglese!)
> mi sa che ci hai beccato, in termini pragmatici.
Ciao Alberto. Scusa se ti rispondo solo ora
Ai tuoi dirigenti fagli leggere i lavori della commissione De Meo,
diventati legge nel 2005 e relative variazioni. Faccio un copia incolla
da wikipedia... a te trovare altre fonti
Nel 2007 il tema dell'open source è stato portato autorevolmente presso
il Parlamento italiano. La commissione cultura della Camera ha
ascoltato, nella forma di una /audizione/, il prof. Arturo Di Corinto
<http://it.wikipedia.org/wiki/Arturo_Di_Corinto>, il dott. Massimiliano
Gambardella
<http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Massimiliano_Gambardella&action=edit&redlink=1>
e Stefan Umit Uygur
<http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Stefan_Umit_Uygur&action=edit&redlink=1>,
unitamente a Richard Stallman
<http://it.wikipedia.org/wiki/Richard_Stallman> e a Bruce Perens
<http://it.wikipedia.org/wiki/Bruce_Perens> ^[3]
<http://it.wikipedia.org/wiki/Open_source#cite_note-2> in una audizione
ufficiale dalla commissione cultura della Camera dei deputati. Anche
convegno Condividi la conoscenza
<http://it.wikipedia.org/wiki/Condividi_la_conoscenza> ha tentato di
allargare la base di adesione del mondo accademico sull' /open source/ e
sull'Open content <http://it.wikipedia.org/wiki/Open_content> con
l'obiettivo di fare ascoltare la propria voce anche dal mondo politico.
L’attività della “Commissione per il software a codice sorgente aperto
nella Pubblica Amministrazione”, detta anche “Commissione Meo”, ha
prodotto la pubblicazione dell’"Indagine conoscitiva sul software open
source" che, accanto ad un quadro generale, contiene interessanti
proposte per la diffusione del software open source nella PA italiana.
La più rilevante tra le proposte è che le PP.AA. non devono vietare né
penalizzare l’utilizzo di pacchetti open source: il criterio che deve
valere al momento della selezione di una qualsivoglia soluzione software
è quello del “value for money”.
Queste conclusioni hanno fortemente orientato il legislatore italiano.
La prima ricaduta legislativa, esito diretto dell'indagine conoscitiva
sui programmi informatici a codice sorgente aperto, è la cosiddetta
“Direttiva Stanca”: il 19 dicembre 2003 l’allora Ministro per
l'Innovazione e le Tecnologie, On. Stanca, adottava la direttiva
“Sviluppo ed utilizzazione dei programmi informatici da parte delle
pubbliche amministrazioni” il cui contenuto sostanziale veniva
successivamente trasfuso nel D. Lgs. 82/05 (Codice dell'amministrazione
digitale) con l’intenzione di comportare vantaggi nella scelta dei
programmi più efficienti e convenienti, ma anche risparmi derivanti
dalla condivisione conseguente al riuso all'interno delle
amministrazioni pubbliche.
I principali contenuti della "Direttiva Stanca” sono i seguenti (in
particolare derivanti dagli articoli 3, 4 e 7): • analisi comparativa
delle soluzioni. La direttiva dispone che le Pubbliche Amministrazioni
acquisiscano programmi informatici sulla base di una valutazione
comparativa tecnica ed economica tra le diverse soluzioni disponibili
sul mercato, tenendo conto della rispondenza alle proprie esigenze. •
Criteri tecnici di comparazione. Le Pubbliche Amministrazioni
nell'acquisto dei programmi informatici devono privilegiare le soluzioni
che assicurino l'interoperabilità e la cooperazione applicativa tra i
diversi sistemi informatici della Pubblica Amministrazione, salvo che
ricorrano peculiari ed eccezionali esigenze di sicurezza e di segreto. •
Rendere i sistemi informatici non dipendenti da un unico fornitore o da
un'unica tecnologia proprietaria. • Garantire la disponibilità del
codice sorgente per l'ispezione e la tracciabilità da parte delle
Pubbliche Amministrazioni. • Esportare dati e documenti in più formati,
di cui almeno uno di tipo aperto.
Oltre alla Direttiva menzionata, altri sono gli interventi legislativi
che considerano l’Open Source come meritevole di attenzione economica e
tecnica come, ad esempio, il già citato Decreto Legislativo 7 marzo
2005, n. 82, art. 68, comma 1, lettera d) “Codice dell’amministrazione
digitale” e le successive integrazioni e modificazioni (Decreto
Legislativo 4 aprile 2006, n. 159 “Disposizioni integrative e correttive
al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, recante codice
dell’amministrazione digitale”) e, recentemente, la Legge 27 dicembre
2006, n.296 - Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e
pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007). Quest’ultima istituiva
un Fondo di 10 milioni di Euro (comma 892) al fine di sostenere la
realizzazione di progetti per la società dell'informazione, la cui
destinazione prioritaria era rivolta a progetti che "utilizzano o
sviluppano applicazioni software a codice aperto".
Recentemente vi è stata la riproposizione della Commissione Open Source
2007, sempre presieduta dal Prof. Angelo Raffaele Meo, presso il
Ministero per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione
<http://it.wikipedia.org/wiki/Ministero_per_le_Riforme_e_le_Innovazioni_nella_Pubblica_Amministrazione>
è stata istituita la Commissione Nazionale per il software Open Source
nella PA
<http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Commissione_Nazionale_per_il_software_Open_Source_nella_PA&action=edit&redlink=1>.
Il decreto ministeriale
<http://it.wikipedia.org/wiki/Decreto_ministeriale> istitutivo della
Commissione (16 maggio 2007), a firma del Ministro Nicolais
<http://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Nicolais>, ha definito tre obiettivi
prioritari:
* un'analisi dello scenario europeo ed italiano del settore;
* la definizione di linee guida operative per supportare le
Amministrazioni negli approvvigionamenti di software open source;
* un'analisi dell'approccio open source per favorire cooperazione
applicativa, interoperabilità e riuso.
I lavori della Commissione, presieduta dal prof. Meo, si sono svolti
essenzialmente in modalità on line supportati dall'Osservatorio OSS del
CNIPA <http://it.wikipedia.org/wiki/CNIPA>. Si sono svolte anche
attività di audizione, in particolare la Commissione ha supportato
l'organizzazione del Convegno Open Source Open Ideas for Public
Administration - OSPA 2008^[4]
<http://it.wikipedia.org/wiki/Open_source#cite_note-3> primo e unico
momento in Italia di incontro e confronto tra PA, imprese ed università.
Nell'aprile 2008 la Commissione ha prodotto una prima bozza di
Relazione.^[5] <http://it.wikipedia.org/wiki/Open_source#cite_note-4>
A te invece consiglio di leggere una tesina fatta da uno dei membri di
questo LUG, Edoardo che se ci legge potrà darti i link per scaricarla o
passartela direttamente.
Era in pratica un analisi economica dei vantaggi/svantaggi dell'adozione
di soluzioni open source sul parco macchine.
Spero di averti dato un po' di riferimenti e materiale.
A presto.
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