[Linux-Biella] [OT] situazione lavorativa e di vita italiana, vista dall'estero.. da un italiano

Andrea [aNd1] 3mailing a gmail.com
Lun 12 Mar 2007 15:15:51 CET


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Daniele (Mastro) wrote:
> http://www.effettofarfalla.com/articles/2006/12/25/italia-non-ci-resta-che-piangere

Salve a tutti,

visto che ci sono esprimo anch'io il mio parere a riguardo.

Premetto subito dicendo che ho provato sia io che la mia famiglia ad
essere emigrante in un paese straniero!

Mio nonno ha avuto la malaugurata idea nel dopo guerra di spingersi al
di la dell'oceano verso le sconfinate terre Argentine e ha vissuto per
quasi 30 anni con mia madre e mia zia, che successivamente si son
sposate ed hanno avuto figli, in questo caso le mie sorelle e un cugino.

Io stesso nel mio piccolo ho provato a fare il grande salto verso
l'estero (Inghilterra) in cui ho vissuto circa un anno per poi darmela a
gambe e tornare nel "bel paese".
Forse ero troppo giovane (20 anni) ed affezionato alla mia città per
poter resistere a lungo lontano da casa...

Dopo questa premessa passo brevemente in analisi le parole di Antonio
Cangiano, scusate ma mi sento in dovere almeno parzialmente di difendere
questo luogo in cui regna solo: lo sbando,non ha futuro,è un cimitero di
gente che si lascia sfruttare,regno di pochi furbi che sanno sguazzare
nel fango dei vari giochi di potere,ha un mercato del lavoro che è
quanto di più alienante nel mondo (voglio sperare che con "mondo"
intenda quello occidentale, visto che in alcuni paesi oltre
all'alienazione del lavoro si aggiunge anche quella dei diritti BASE
dell'uomo..),vivere in Italia è un suicidio e potrei ancora continuare a
citare ma mi fermo qui!!

Non posso ovviamente non ammettere che il nostro paese presenti dei
problemi a carattere sociale e organizzativo (molto spesso anche gravi),
ma di certo all'estero non è che regni la totale armonia utopica che
probabilmente l'autore dell'articolo va dicendo (e cercando).

Inizio ad odiare (forse un po forte come parola..) le persone che
(s)parlano dell'Italia come se fosse un paese del terzo mondo (con tutto
il rispetto del caso) in cui un "signorotto" della guerra locale
controlla la popolazione e ci tiene sotto un giogo di dittatura di
recente memoria.


Basti pensare agli Stati Uniti (la grande America) in cui vige un tasso
di povertà e diseguaglianza sociale ad altissimi livelli, in cui chi non
può permettersi un'assicurazione privata ha degli scarsi diritti (per
non dire inesistenti) a livello sanitario e/o socio-assistenziale.

Ho possiamo analizzare una realtà più vicino alla nostra come quella
della Francia, dove  gli studenti e lavoratori scendono in piazza per
reclamare il loro diritto ad un lavoro stabile e sicuro senza l'incubo
di leggi che favoriscano spietati imprenditori che usano i lavoratori
come fossero schiavi (a progetto ovviamente..)!
Oltretutto ha un tasso di disoccupazione relativamente preoccupante..

[Manifestazioni contro contratto CPE in Francia]
http://ww2.carta.org/notizieinmovimento/articles/art_6086.html


Anche in Germania la situazione lavorativa non è delle più rosee, con
una disoccupazione di circa 4,5 milioni di persone, pari al 12% della
popolazione.
Ed anche qui il "precariato" in alcune zone regna sovrano..


Sinceramente credo che ogni paese abbia i suo problemi, mi sarebbe
impossibile pensare altrimenti, ovviamente la nostra penisola a quanto
pare ne presenta più degli altri e necessita di un grande sforzo (anche
da parte degli stessi cittadini) per riuscire a riemergere da questo
limbo temporale che ci sta riportando indietro di diversi decenni.
Ovviamente la colpa dovrebbe essere del governo e della
mala-amministrazione, ma mi vien spontaneo chiedermi, alla fin dei conti
chi li ha votati? E' forse colpa nostra? Siamo noi che permettiamo tutto
questo? Si può fare effettivamente qualcosa per migliorare?


Concludo visto che di tempo (e spazio) credo che ne ho occupato già fin
troppo per la lista del BiLug e colgo l'occasione per esprimere almeno
parzialmente il mio sentimento per questa nazione "in rovina", che dio
ci salvi!


Mi scuso nuovamente per essermi dilungato e porgo saluti a tutta la lista.


Adios,


Andrea.



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"L'uomo produce il male come le api producono il miele"
				  	-W.Golding





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