[Linux-Biella] Brevetti software.... proposta.
FEde Villa
villinux a email.it
Gio 9 Giu 2005 11:29:02 CEST
Enrico "Gabubbi" Manfredo ha scritto:
>Se per voi va bene, si potrebbe andare avanti, ma per fare tutto questo ci
>serve un comunicato stampa ufficiale del BiLug.
>Potrebbe credo andare bene il volantino fatta in ultima analisi, purché
>leggermente rivisto e ufficializzato. Non mi offro volontario per la stesura,
>solo perché chi mi conosce, sa che non sono molto amico della grammatica. Mi
>occuperò in oltre di raccogliere testo per creare una documentazione da
>offrire ai giornalisti interessati.
>
>
> Cosa ne dite?
>
>
>
In che tempi deve essere realizzato questo comunicato stampa?
Io butto giù qualcosa, poi vedete voi:
I Brevetti minacciano Conoscenza e Sviluppo
Il sapere si pone come uno dei vettori fondamentali della cultura
moderna, essendo la "materia prima" necessaria ai processi comunicativi,
produttivi e culturali dello scenario digitale.
La dimensione tecnica diventa centrale, chi possiede il sapere è in una
posizione monopolistica rispetto agli altri, anche se gli elementi
propri della rete internet e delle comunità di sviluppatori open source
permettono, al momento, una redistribuzione di questo sapere.
Ecco perchè la battaglia che si va conducendo nel Parlamento Europeo per
approvare la brevettabilità non solo di programmi per computer ma anche
di singoli elementi di programmazione od idee è di fondamentale importanza .
Molte aziende di enormi dimensioni economiche hanno provveduto a
chiedere brevetto di operazioni elementari e fondamentali della vita di
tutti i giorni, lavorativa e non (per esempio il click del mouse o gli
acquisti via internet).
Sino ad oggi tali richieste non hanno rilevanza legale alcuna in Europa
ma appare chiaro che qualora venisse approvata la brevettibilità anche
di modesti elementi di programmazione la situazione diverrebbe
disperata, poichè la conoscenza verrebbe ad essere un "bene" esclusivo
di chi ha avuto la possibilità di apporvi sopra un brevetto!
Un singolo professionista o una piccola azienda che volesse utilizzare i
sistemi open source rischierebbe di andare incontro a gravi sanzioni e
comunque all'impossibilità di creare qualcosa di nuovo se per fare ciò
occorre (anche marginalmente) "usare" un'idea messa sotto brevetto.
Per far fronte a questa situazione, l'associazione di volontariato BILUG
chiede ad ogni cittadino che ha a cuore la libertà il modesto impegno di
informarsi, di valutare la situazione, di diffondere la conoscenza del
problema.
Solo così potremo continuare a difendere in Europa quella enorma
ricchezza civile che è la libertà della conoscenza e della sua diffusione.
Siti di riferimento ed informazione:
link
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Che ne dite?
FEde
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