Pacchetti Debian [Was: Re: AW: Re: [Linux-Biella] CUPS: come
funziona?!?]
Marco Ermini
linux@ml.bilug.linux.it
Fri, 3 Sep 2004 10:24:19 +0200 (CEST)
<quota chi="Emanuele Aina">
[...]
>
> Sì, ma così hai installato la versione di vim scriptabile con perl.
> Ancora adesso dipende da GTK & Co. (versione 2). Credo sia perché
> includa anche gvim, ma non ne sono sicuro.
In ogni caso, il problema è riconducibile, come ti dicevo, ai soliti
problemi di pacchettizzazione che tutte le distro hanno.
> La versione base di vim (pacchetto vim) include il syntax highlight per
> perl, python, ecc. anche senza installati vim-perl ne' vim-python, dato
> che questi in realtà sono versioni di vim con supporto agli script
> scritti nei due linguaggi (vim ingloba l'interprete perl|python).
>
> Evidentemente anche l'opzione di compilazione che abilita gvim è stata
> attivata in quei pacchetti.
>
> Comunque ti ripeto: per avere vim con il syntax highlight per perl non
> serve X, ne' in passato ne' ora... :)
Il problema è che non viene integrato unicamente lo scripting, viene anche
integrato un syntax highlighting diverso - quello "di base" è scarsino. La
soluzione è stata estrarre il file di definizione di syntax highlighting a
mano.
Quindi serve, eccome, e c'è un errore (sia ora che nel passato ;-) in quel
pacchetto. E comunque, non ti preoccupare, è solo un centesimo di quello
che accade quando viene importata una nuova versione di KDE ;-)
La politica di pacchettizzazione di Debian è ed è sempre stata (sia ora
che nel passato ;-) differente da quella di RedHat - con dei pro e dei
contro che è difficile discutere senza flame, me ne rendo conto ;-) però è
una discussione interessante ;-)
Debian adotta una strategia decisamente "più problematica" (non sto
dicendo che è un male, nè un bene, solo "problematica" - per molti è
sinonimo di "stimolante"), in quanto i mantainer tendono a rielaborare e
suddividere i pacchetti originali (per es. i tarball di KDE vengono
suddivisi in tanti pacchetti indipendenti, così puoi installare la singola
componennte di KEdu e non tutti i pacchetti di KEdu, per esempio). Il che
porta a volte a dei discreti macelli; per altri versi, è difficile avere
versioni non dico "on the edge", ma anche solamente decentemente recenti,
di molti programmi, senza "contaminare" una distribuzione stabile con
pacchetti "instabili" - la mole di questo lavoro. Il vantaggio che si
pretenderebbe di raggiungere è quello di rendere la distro più flessibile,
di risparmiare spazio disco ecc.
La tendenza in RedHat/Fedora è invece quella di far corrispondere la
pacchettizzazione alle intenzioni originali dell'autore(i) del software
(se così l'hanno creato, ci sarà un perché...).
Ciao.
--
Marco Ermini
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Dubium sapientiae initium. (Descartes)
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