[Linux-Biella] Convincere manager e dirigenti a far adottare Linux

andrea ferraris linux@ml.bilug.linux.it
Wed, 06 Oct 2004 16:41:57 +0200


Paul TT wrote:

> andrea ferraris wrote:
>
>> piu` astrusi motivi (assolutamente incomprensibili ai destinatari 
>> della comunicazione) ma che puo` garantire almeno a parita` di 
>> funzioni un TCO (Total Cost of Ownership) minore di Windows e che da` 
>> la possibilita` di avere il culo parato se qualcosa non funziona.
>
>
> io la vedo di piu' che il culo parato non ce l'hai comunque..... ma 
> perlomeno non mandi i soldi a redmond..... :-)
>

Io invece la vedo che il culo parato con Linux ce l'ho molto di piu` - 
da un punto di vista sostanziale e cioe` del poter por rimedio a un 
problema grazie ai sorgenti e alle ottime e abbondanti persone che di 
quel sw si occupano e si sono occupate. Ovvero ho accesso immediato ai 
sorgenti e ho accesso immediato alle persone che hanno sviluppato e 
lavorano con quei sorgenti. Sotto Windows ma quando mai?!? Pero`, da un 
punto di vista formale, legale, etc ... se tu paghi qualcosa/qualcuno e 
un contratto di assistenza, per giunta con una multinaziale gigante del 
software, anche se non si riesce a risolvere il problema, oltre a 
poterli denunciare, puoi dire che comunque hai fatto la scelta migliore 
e piu` affidabile, che altri milioni di manager hanno fatto (come le 
mosche con la merda), scegliendo M$ o chi per lei. Tutto sta (per quanto 
riguarda la parte formale) nel trovare qualcuno di affidabile che ti 
garantisca l'assistenza a Linux e/o prodotti Linux. Il che credo si 
traduce qui ed ora nello scegliere fra RedHat e SUSE (Novell), con buona 
pace di Debian, Gentoo e Slackware - per lo meno in organizzazioni da 
medie a grosse, che non abbiano come core business l'IT e/o un reparto 
IT particolarmente valido e agguerrito.

Andrea