[Linux-Biella] hash
Marco Ermini
linux@bilug.linux.it
Sun, 9 Mar 2003 22:34:03 -0500
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Content-Transfer-Encoding: 7bit
On Fri, 7 Mar 2003 18:27:18 +0100 (CET), <vallinidaniele@libero.it> wrote:
[...]
> > bash e' solo uno "script di supporto" che lancia *altri* programmi che
> > fanno queste cose.
>
> Certo ma questo e' l' aspetto di Linux che piu' mi ha colpito: con uno
> script base si puo' agevolmente, efficientemente ed affidabilmente
> strutturare un applicativo complesso richiamante interfacce di dialogo,
> variabili, parametri, dati, programmi.
Ma tanto vale che come "script base" tu utilizzi il perl: fai molte piu'
cose di bash e le fai molto meglio. Non hai alcun motivo per usare bash.
[...]
> Perche' riscrivere le funzioni di xawtv, alevt, xterm, less, cat ed altri
> se li posso utilizzare benissimo: mi parrebbe, almeno nel mio caso, un
> lavoro inutile.
>
> Cosi' pure perche' dovrei utilizzare le API di mysql se il semplice suo
> uso in batch si dimostra, nel mio caso, altamente efficiente ed
> affidabile?
Perche' puoi richiamare questi programmi dal perl esattamente come fai da
bash, solo che non appena devi fare una cosa *leggermente* piu' complicata
non hai gli stessi problemi di bash. Lanciare un programma da bash e'
esattamente come fare lo spawn di una shell da perl, quindi non vedo perche'
tu NON debba usare perl, o python, o un qualsiasi linguaggio interpretato
degno di tal nome.
> > e' per questo che quando dici che "non vuoi lanciare eseguibili
> > esterni" forse non hai capito come funziona bash:
>
> Intendevo usare di preferenza bash, ove possibile, per omogeneita' di
> linguaggio e per la sua sintassi che preferisco a quella di perl.
Allora sei masochista :-)
Si puo' dire tutto, ma certamente non che la sintassi di bash sia
preferibile a quella di QUALSIASI altro linguaggio. Un milione di volte
meglio, allora, usare la korn shell o la C shell, che sono molto piu' adatte
anche alle cose che devi fare tu.
"La sintassi di perl" poi non esiste... praticamente perl e' l'insieme di
qualche decina di sintassi diverse :-)
> Quando e' conveniente pero' uso altri linguaggi e richiamo i programmi
> necessari.
Tanto vale allora usare direttamente quei linguaggi :-)
> > bash e' *solo* un linguaggio di scripting con finalita' di gestione dei
> > files, NON un linguaggio di programmazione general-purpose!
>
> Certo ma proprio con la gestione dei files e pochi comandi si puo'
> interconnettere tutto un applicativo come ho esposto prima.
>
> Bash non diviene cosi' proprio un linguaggio di programmazione di uso
> generale?
No.
> Ti confermo che uno degli aspetti di Linux che piu' ho ammirato e' la
> potenza degli script di shell.
Allora come rimarrai addirittura estasiato quando userai la korn shell, che
e' un milione di volte meglio di quell'obbrobrio elefantiaco di bash! ;-)
Certo, se uno che preferisce la sintassi di bash a "quella di perl"... de
gustibus, come disse quello che si ciucciava i calzini sudici ;-)
[...]
> Certo, ma alla bash e' affidata solo la connessione fra variabili,
> programmi e dati e la sua lentezza non e' parsa incidere sull' efficienza
> dell' applicazione complessiva.
A maggior ragione, qualsiasi altro linguaggio tu usi in luogo di bash non
puo' funzionare che meglio.
[...]
> Ora che penso di avere chiarito la situazione ti ripropongo la prima
> domanda:
>
> 1) tcl/tk ti pare piu' adatto per un lavoro quale quello esposto?
No, perche' tk non ti serve a nulla. Casomai solo tcl. O comunque, un
qualsiasi altro linguaggio come perl o python possono andare.
[...]
> Forse ho confuso i termini.
>
> In ambiente X utilizzo numerosi "workspace" , come li chiama windowmaker.
E qui stai introducendo un concetto nuovo: quello di Window Manager, che non
c'entra nulla con X ne' con le console...
> Evidentemente uno solo per volta e' visibile poiche' ho solo un monitor.
>
> Alcuni output dell' applicazione (grafici e tabelle) vengono distrutti e
> ricreati aggiornati con continuita' ma vengono inviati alla workspace
> visibile in quel momento, qualunque essa sia.
Si', ma continui a non dire *come* tu li "invii al workspace". Cosa
significa? che li visualizzi in un terminale X tipo xterm? oppure come?
> Cio' non e' comodo e sarebbe preferibile prefissare il workspace di
> destinazione in modo da poter fare tuttaltri lavori sui workspace liberi e
> visualizzare quello prefissato ssolo se si desidera seguire gli output del
> precedente programma.
>
> Non sono riuscito a trovare gli estremi di un tale indirizzamento e ti
> pongo ora la seconda domanda:
>
> 2) E' possibile cio'?
[...]
Nonostante tu non sia ancora riuscito a spiegarti :-( posso "intuire" che tu
parli di xterm o cose simili.
Io utilizzo WindowMaker ma non ho idea di come funzioni internamente, ne' se
esistono dei comandi o delle API per fargli indirizzare un certo workspace.
La cosa piu' semplice che io credo tu possa fare sia utilizzare tanti xterm
chiamandoli diversamente. Per esempio, puoi copiare l'eseguibile di xterm
come xterm1, xterm2 ecc. Poi, lanci una prima volta questi terminali xterm1,
xterm2 ecc. Adesso "attacchi" l'icona dei vari terminali xterm1, xterm2 ecc.
ciascuno ad un workspace diverso e imposti le sue proprieta' perche'
appaiano unicamente li' (se usi WindowMaker saprai sicuramente come fare). A
questo punto ti basta utilizzare l'xterm associato al workspace che ti
interessa... e' una soluzione non molto elegante ma dovrebbe funzionare.
ciao
--
Marco Ermini
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Perche' perdere tempo ad imparare quando l'ignoranza e' istantanea? (Hobbes)
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